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Onco Hair Milano 2.0

Il progetto che dona i capelli alle donne in chemioterapia riparte a Milano.

Associazione per il Policlinico ETS, Fondazione Cariplo e CRLAB presentano la seconda edizione dell’iniziativa a sostegno di chi combatte contro il tumore al seno.

Onco Hair 2.0_CS_DEF

“Posso continuare il mio lavoro in ufficio, in mezzo alle persone, senza dovere spiegare a tutti quello che sto vivendo”; “Il mio bambino non deve smettere di prendere sonno passandomi le manine tra i capelli”; “Pratico il mio sport di sempre, il salto a ostacoli, senza paura che la protesi si sposti, passeggio nel vento e non ho nessun timore, posso spazzolare i capelli, lavarli, legarli, come se fossero i miei, ma, soprattutto, ho la mia dignità. Con la diagnosi si scatenano sensazioni e sentimenti strani: guardarsi riflesso e non vedere il volto della malattia aiuta molto”.
Parlano Dalila, Silvia e Marta, donne che hanno affrontato o stanno affrontando il percorso di cure chemioterapiche con la protesi tricologica CNC di CRLAB.

Proprio nel corso dell’Ottobre Rosa, per supportare le donne con maggiore fragilità economica nella battaglia contro il carcinoma alla mammella, riparte Onco Hair Milano 2.0, la seconda edizione del progetto Onco Hair: Associazione per il Policlinico ETS, Fondazione Cariplo e CRLAB donano venti protesi di capelli ad altrettante donne, selezionate da un’equipe di oncologi e psicologi del Policlinico di Milano, che stanno affrontando la chemioterapia per sconfiggere il cancro al seno, il tumore in assoluto più frequente, con 55.900 nuovi casi nell’ultimo anno censito (numeri del cancro in Italia nel 2023).

La protesi tricologica CNC (Capelli naturali a contatto) è un dispositivo medico altamente personalizzato che è molto di più di una parrucca. Si tratta di un unicum mondiale realizzato totalmente all’interno dei laboratori CRLAB di Zola Predosa (Bologna) e da qui esportato in tutto il globo. Viene creato utilizzando capelli umani e vergini inseriti uno alla volta in una sottile membrana polimerica biocompatibile coperta da brevetto. Il processo produttivo prevede 39 fasi ed è interamente certificato secondo lo standard ISO 9001:2015. Il presidio determina un beneficio sulle pazienti quantificabile: uno studio pilota realizzato da Salute Donna Onlus e condotto presso l’Istituto Nazionale Tumori di Milano ha misurato in 10 punti di miglioramento sulla scala BIS (scala dell’immagine corporea, che va da 0 a 30) l’impatto positivo per le pazienti con recidiva di carcinoma mammario e alopecia recidivante che utilizzano questo dispositivo al posto della parrucca. L’alopecia indotta da chemioterapia è considerata dal 47% delle donne l’aspetto più traumatico dell’intero percorso di cure, tanto che l’8% di esse vorrebbe rifiutarle proprio per evitare questa perdita. La protesi CNC permette a chi la indossa una vita assolutamente normale, diventa parte integrante del corpo, non va tolta la notte e consente di nuotare, legarsi i capelli e persino farseli tirare.

Le 20 donne, che verranno selezionate nell’arco dei prossimi 3 mesi, riceveranno la loro protesi su misura entro 40 giorni dal momento in cui vengono rilevati i parametri specifici (conformazione della testa, colore dei capelli ecc). L’obiettivo è quello di poter applicare la protesi tricologica prima della caduta dei capelli in modo da evitare questo trauma psicologico.

LE DICHIARAZIONI

Simona Tironi, Assessore Istruzione, Formazione e Lavoro e Elena Lucchini,
Assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità della
Regione Lombardia
– “Purtroppo a volte, comprare una parrucca per le donne che combattono il cancro e intendono far fronte a uno degli effetti collaterali più comuni come l’alopecia può rivelarsi un lusso. Per questo, dal 2019, Regione Lombardia ha consolidato una misura per la tutela della salute, dell’autostima e del benessere, dell’individuo e della famiglia. La misura è rivolta a persone sottoposte a terapie oncologiche, chemioterapiche e radioterapiche e prevede un riconoscimento di un contributo per l’acquisto di una parrucca (fino a 250 euro a persona) e per l’acquisto di protesi tricologiche (fino a 400 euro).
In poco meno di 5 anni sono stati raggiunti quasi 8.000 beneficiari, dei quali circa 1300 solo nel 2024, che hanno fatto domanda direttamente e ai quali si aggiungono i beneficiari che hanno ottenuto la parrucca direttamente dalle associazioni coinvolte nell’iniziativa. Esprimiamo la nostra gratitudine a tutti coloro che sono impegnati nel Progetto Onco Hair 2.0, una solida alleanza tra associazioni, istituzioni e privati capaci di operare a sostegno delle donne”.

Giovanni Azzone, Presidente Fondazione Cariplo – “Nella battaglia contro la malattia, l’arma della considerazione di sé è importantissima. Il progetto Onco Hair porta un supporto fondamentale in questa direzione. L’ascolto del bisogno, di cui spesso parliamo, è anche questo: comprendere cosa è significativo per una donna nel sentirsi aiutata in un momento così difficile. Possono sembrare piccole cose, in una battaglia più grande; eppure le testimonianze delle persone e di tante donne ci dicono che stare bene, sentirsi bene, perché non menomate nell’aspetto, rappresenta un fattore decisivo nell’autostima e nella forza che da questa deriva”.

Marco Giachetti, Presidente Fondazione IRCCS Ca’ Granda
Ospedale Maggiore Policlinico
– “Il Policlinico vuole fornire alle sue pazienti non solo le migliori cure e la migliore assistenza medica e sanitaria, ma anche un aiuto concreto per la quotidianità fuori dall’ospedale. Grazie all’Associazione “Per il Policlinico” portiamo avanti il progetto “Onco Hair” che cerca di offrire un po’ di sollievo in un momento così difficile, in cui la donna deve affrontare la terapia chirurgica e medica e vede il proprio corpo soffrire e cambiare. Un aiuto concreto che va incontro alle pazienti, che non le lascia sole senza sapere a chi rivolgersi e che permette loro di non vedersi “solo” come persone malate quando si guardano allo specchio, non diverse ma uguali a tutte le altre”.

Ornella Garrone, Direttore Oncologia Medica del Policlinico di Milano e parte dell’equipe medica del progetto Onco Hair – “L’alopecia chemio-indotta ha un impatto cruciale sulla qualità di vita, in quanto altera la propria immagine corporea creando difficoltà nella vita relazionale. Il ricorso a sistemi palliativi quali parrucche, turbanti foulard rappresenta la soluzione adottata dalla maggior parte delle pazienti. La possibilità di poter usufruire di una protesi capillare permette alle pazienti di affrontare la quotidianità senza disagio, senza il timore di non essere in ordine e rappresenta un obiettivo importante anche per l’aderenza alle cure”.

Claudia Buccellati, Presidente Associazione per il Policlinico ETS -“La prima edizione di Onco Hair è stato un esperimento straordinario con un ritorno estremamente positivo per le pazienti, risultato che conferma lo studio condotto presso l’Istituto Nazionale Tumori di Milano. La decisione della Fondazione Cariplo di rifinanziare l’iniziativa ne testimonia l’efficacia e le valenze profonde. Ormai è evidenza scientifica che i fattori psicologici giocano un ruolo fondamentale nel percorso di cure, tanto più nel tumore e tanto più nel carcinoma alla mammella, malattia che implica risvolti molto particolari e rivoluziona la vita delle donne sotto molteplici profili. Per questo siamo convinti che il progetto Onco Hair, che offre un supporto importante per sconfiggere la malattia anche alle donne economicamente più fragili, meriti attenzione da parte delle altre regioni italiane”.

Angelo D’Andrea, Amministratore delegato CRLAB -“Attraverso una rete di oltre 190 centri CRLAB, esportiamo la nostra protesi, un unicum made in Italy, in più di 28 Paesi del mondo, in 11 dei quali siamo all’interno di strutture mediche. Realizziamo con cura e passione questo presidio medico per metterci a servizio delle necessità dei nostri clienti, vocazione che è sublimata nel progetto Onco Hair. Per questo anno dopo anno investiamo in questa iniziativa con sempre con maggior piacere e consapevolezza. Non c’è soddisfazione maggiore che offrire un supporto concreto a chi sta affrontando una battaglia così importante”.

Dalla raccolta di testimonianze di donne che indossano, o hanno indossato nel corso della loro battaglia, il sistema protesico CRLAB (Dalila e Silvia sono state tra le pazienti selezionate per prendere parte al progetto Onco Hair di Milano nel 2021-2022):

“Solo chi non ha avuto esperienza diretta con questo male – spiega Dalila, 28 anni – può pensare che la perdita dei capelli sia un corollario di poca importanza. Vedersi belle, senza il segno evidente della malattia, dà una grande forza. Non permettere al tumore di impossessarsi del tuo volto, evitare gli sguardi commiserevoli di chi ti sovrappone alla malattia vuol dire tanto. Grazie alla protesi tricologica continuo a lavorare a contatto con il pubblico, nuotare, uscire con gli amici, passare le mie mani nei capelli come prima. Gli altri non mi vedono malata e me ne dimentico anche io”.

Silvia, 44 anni, è alla sua seconda battaglia contro il tumore al seno. “Quando, a 13 anni dalla prima diagnosi, il cancro è tornato a bussare alla mia porta, il dolore fisico post-intervento e le conseguenze della chemio sono state la mia paura più grande. Uno dei ricordi più dolorosi della prima malattia risale al giorno in cui ho perso i capelli. Non si può farlo capire a chi non l’ha provato. Lo sai che ricresceranno, ma quando ti alzi la mattina e somigli a uno scherzo di Halloween e vedi l’ombra di te stessa, vorresti solo coprire lo specchio e non guardarti più, ti vedi più malata di quello che ti senti. In più adesso ho mio figlio, la mia grande vittoria: fin da piccolo per rilassarsi ha l’abitudine di accarezzarmi i capelli e grazie alla protesi CRLAB non ha dovuto rinunciarvi. Non nascondo la mia esperienza di cancro, ma non voglio mostrare a chiunque e in qualunque momento la mia vulnerabilità. Nel 2008 ho vissuto una pessima esperienza di foulard e parrucche, ero sempre a disagio con me stessa: non volevo mai uscire perché la parrucca si spostava, oppure stringeva e desideravo solo il momento di tornare a casa e togliermela. Non ho neppure una foto di quel periodo. Ora posso non rinunciare alla mia vita e a tutte le occasioni per stare in compagnia, senza sentirmi posticcia e fuori posto. Può sembrare una stupidaggine di fronte alla prospettiva di sopravvivere al cancro, ma mi guardo allo specchio e mi sento bella, forte e sicura di me”.

Milena, 49 anni, curata a Brescia. “Quando ho ricevuto, circa un anno fa, la diagnosi di un tumore aggressivo alla mammella, la perdita dei capelli per la chemioterapia che dovevo affrontare è stato tra i principali motivi di angoscia. Non volevo apparire ammalata agli occhi degli altri, non volevo farmi vedere spogliata dei miei capelli nella battaglia contro la mia malattia da mio marito, mio figlio, i miei genitori, né da me stessa allo specchio. Con la protesi tricologica CNC non mi sono mai vista ammalata. Mi è arrivata proprio quando hanno cominciato a cadermi i primi capelli e sono riuscita a evitarmi il trauma di vivere quella perdita. I colleghi – non ho perso un giorno di lavoro se non quelli in cui facevo la chemioterapia – non si sono accorti che i capelli non erano i miei, sono andata in piscina, a cena fuori, senza mai dovere affrontare anche solo uno sguardo interrogativo o di commiserazione e questo mi ha dato tanta forza e sicurezza. Il mio corpo fortunatamente ha reagito molto bene alle cure e penso davvero che il non vedermi malata abbia contribuito a darmi la grinta necessaria per affrontare il percorso”.

 

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Nell’articolo due scatti della conferenza stampa di presentazione del progetto ONCO HAIR 2.0 e l’audio dell’intervista alla presidente Claudia Buccellati ai microfoni di “RADIORADIO“.

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In ricordo del Professor Fabio Magrini.

Settembre per la Nostra Associazione è da sempre un mese di festa.

È il “Mese del Cuore” in cui ogni anno organizziamo “Cuore e Salite”: la Salita al Duomo di Milano con la misurazione dei battiti cardiaci. Un’importante iniziativa voluta dal Professor Fabio Magrini.

Il “Nostro” Professore, stimato cardiologo e consigliere dell’Associazione, ci ha purtroppo lasciato questa estate.

Quest’anno l’evento non avrà luogo, ed è giusto così, anche se vogliamo immaginare il professor Magrini con il suo entusiasmo e il suo carisma che magari ci dice “ma no, andate avanti, dai che siete giovani e forti!”.

Il Presidente, il Consiglio ed i Soci dell’Associazione ricorderanno sempre il garbo e l’umanità del Professore.

Ciao Fabio.

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“CAMICI BIANCHI DI ZUCCHERO FILATO” raccontato dall’Informatore Vigevanese

È di Mario Pacali questo articolo che racconta della nostra iniziativa nelle pagine dell’Informatore Vigevanese.

Potete leggere l’articolo di Pacali a questo link: https://www.informatorevigevanese.it/oggi/2024/06/05/news/camici-bianchi-di-zucchero-filato-libri-di-favole-in-dono-ai-bimbi-ricoverati-al-san-matteo-560361/

Buona lettura!

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CAMICI BIANCHI DI ZUCCHERO FILATO: tappa a Pavia.

Nuova tappa dell’importante progetto ideato per allietare, per quanto possibile, la degenza dei piccoli ricoverati nelle pediatrie.

Questo nuovo appuntamento si è tenuto presso la Pediatra dell’Ospedale IRCCS San Matteo di Pavia.

Hanno partecipato, oltre all’autrice del libro “Camici bianchi di zucchero filato”, Agnese Bizzarri, la presidente Claudia Buccellati, il
professor Gian Luigi Marseglia, primario e cattedratico, e la professoressa Renata Crotti, docente dell’Università di Pavia e presidente dell’Associazione “Amici del San Matteo”.

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CAMICI BIANCHI DI ZUCCHERO FILATO: tappa a Bergamo.

Nuova tappa delle letture delle fiabe tratte dal libro “Camici bianchi di zucchero filato”.

Nelle foto alcuni momenti della giornata alla Pediatria dell’Ospedale Papa XXIII di Bergamo: la più grande della Lombardia.

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“CAMICI BIANCHI DI ZUCCHERO FILATO”: Tappa a Cremona.

Il viaggio nelle pediatrie degli ospedali continua e questa volta pubblichiamo alcuni scatti delle letture all’Ospedale Maggiore di Cremona.

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CAMICI BIANCHI DI ZUCCHERO FILATO. Rassegna Stampa.

Ecco in allegato una raccolta degli articoli che raccontano la nostra iniziativa.

Buona Lettura!

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DONA IL TUO 5X1000. Solidarietà Dichiarata.

Il 5×1000 è una misura fiscale che permette ad ogni contribuente di devolvere una quota del proprio IRPEF (pari appunto al 5 per mille del totale) per sostenere le realtà del terzo settore, il cosiddetto no-profit, che svolgono attività di volontariato, assistenza, promozione sociale, ecc. e che non perseguono fini di lucro.


E’ quindi una forma di sostentamento diretto agli enti che ci più ci stanno a cuore e anche di partecipazione sociale al bene comune.


La scelta di devolvere il 5 per mille è assolutamente volontaria e non obbligatoria, e che per il contribuente non genera un maggior esborso, in quanto l’importo del 5 per mille viene scorporato dall’IRPEF a debito già dovuta.


In sede di dichiarazione dei redditi, che sia il modello Redditi Persone Fisiche o il modello 730 o semplicemente il modello CU, troveremo un allegato con sei riquadri in cui indicare il codice fiscale dell’ente a cui vogliamo versare il nostro 5 per mille e lo spazio per apporre la nostra firma. La mancanza di una delle due indicazioni rende nulla la nostra intenzione di versare il 5 per mille, che rimarrà quindi nelle casse dello Stato.

Sostieni l’associazione con la tua dichiarazione dei redditi. C.F.: 97347280154

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PIU’ PRIVACY GRAZIE AI MODERNI PARAVENTI.

Per garantire un livello maggiore di privacy ai pazienti ricoverati in Medicina ad alta intensità di cura, dal momento che non sono ricoverati in camere singole, dietro richiesta del primario dottor Ciro Canetta l’Associazione ha scelto di acquistare i paraventi “top di gamma”: un prodotto versatile, stabile, facile da manovrare, comodissimo da pulire e sanificare, che lascia trasparire la luce isolando molto bene e molto gradevole alla vista. Si tratta dei moderni paraventi “Mobile Single Trolley Daylight” (225 x165) in policarbonato.

L’ospedale generalmente può dotare i reparti di separatori di stoffa che però si rivelano instabili, non gradevoli alla vista e soprattutto di difficile pulizia e sanificazione.
Il “nostro” pannello è prodotto da LADURNER HOSPITALIA ed essendo uno dei migliori prodotti in commercio è costoso (più di 2000 euro l’uno): l’Associazione per ora ne ha potuto donare solo due.

Se vuoi contribuire a questo progetto, “Dona Ora” in questo sito!

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“CAMICI BIANCHI DI ZUCCHERO FILATO”: TAPPA A VARESE

Continuano le letture delle favole di “Camici bianchi di zucchero Filato”. Ecco a voi la galleria fotografica della tappa all’Ospedale del Ponte a Varese con le bravissime volontarie de “Il Ponte del sorriso”, l’autrice Agnese Bizzarri e la presidente Claudia Buccellati.